Arte e committenza privata a Lucca nel Trecento e nel Quattrocento.

Il volume (Lucca, Pacini Fazzi 1986) risulta essere uno dei primi studi italiani sul tema del mecenatismo artistico, e si distingue per aver analizzato il fenomeno nella sua globalità, prendendo in considerazione le varie forme di committenza artistica e libraria che potevano essere attivate dai privati. Ne è risultato uno spaccato della vita cittadina dell’epoca sotto il profilo del rapporto con l’arte e con la cultura. Oggetto della ricerca i palazzi dei mercanti con i loro arredi e suppellettili; l’arte della persona (vesti, acconciature, gioielli); le biblioteche umanistiche e professionali; gli interventi dei privati nell’edificazione delle chiese pubbliche e nella loro ornamentazione pittorica e scultorea; il sepolcro del mercante (lapidi con ritratto, cappelle gentilizie).
La ricerca ha permesso di far emergere accanto a mecenati di calibro internazionale, come Paolo Guinigi e Lorenzo Trenta, committenti minori appartenenti ai ceti mercantile e artigianale, professionale e aristocratico, fornendo così un attendibile contributo alla storia sociale dell’arte toscana del Trecento e del Quattrocento. Apprezzabili anche vere e proprie trouvailles, come un’inedita scultura di Francesco di Valdambrino e l’identificazione in Vincenzo di Michele da Piacenza dell’autore della splendida croce di argento dorato, nota come Croce dei Pisani (1411).