Il sogno di Giove di Dosso Dossi e altri saggi sulla cultura del Cinquecento


Il volume (Lucca, Accademia Lucchese di Scienze, Lettere e Arti 2013) ha per oggetto nuove ricerche storiche ed iconologiche su di un capolavoro dell’arte italiana del Rinascimento, il dipinto di 'Giove pittore di farfalle' di Dosso Dossi nel Castello Reale di Cracovia. Per la prima volta viene qui identificato un personaggio chiave del dipinto, l’Aurora, e ciò consente di chiarire il significato della tela nella difesa della sfera onirica, nonostante l’avanzare della luce del giorno. Anche il ruolo di Mercurio viene finalmente riconosciuto con quello di 'portatore del sonno e dei sogni' (Mercurio oneiropompo), e viene così spiegata la sua opposizione all'ingresso nell'Olimpo dell'Aurora, dissipatrice dei sogni.
Il quadro, destinato al luogo di delizie di Alfonso I d’Este, celebra così l’importanza dell’ozio e del sogno, e, con lo stesso spirito parodico, annuncia il superamento del paventato pericolo del diluvio del 1524, propagandato dagli astrologi di mezza Europa. L'originaria collocazione del dipinto era la camera del signore, e lì, al tempo di Ercole II, venne affiancato dalla tela di Dosso e Battista Dossi raffigurante Ercole e i Pigmei , ora a Graz (Alte Galerie).
Lo studio prosegue con l'ipotesi che Freud possa aver conosciuto il dipinto quando si trovava a Vienna, nel momento in cui il padre della psicoanalisi elaboravala tesi che il sogno è guardiano del sonno.
Il volume contiene due altri saggi, uno dedicato all'identificazione del monumento funerario conservato nel chiostro dei SS. Apostoli di Roma con la tomba del banchiere senese Giulio de Vecchi (1556), in passato erroneamente ritenuto il cenotafio di Michelangelo; l'altro dedicato agli scritti teorici cinquecenteschi dedicati al tema del sogno.